
CHIAMATA DALL’INFERNO
Dark Abyss 2022
252 pagine
Lo confesso: avevo un altro romanzo in lettura. Poi ho iniziato a leggere le prime pagine di CHIAMATA DALL’INFERNO di Elisa Averna (Dark Abyss Edizioni) e non sono riuscito a smettere. Ho iniziato per pura curiosità (giusto due o tre pagine, dai): mi sono domandato come potesse essere un romanzo breathless.
Sai, com’è, questa cosa del testo fatto di soli dialoghi…mi sono chiesto più volte quale stratagemma sia costretto ad adottare lo scrittore (in questo caso la scrittrice) che voglia portare avanti un dialogo continuo.
Posso affermare che la storia di Elisa Averna è la tipica figata che non ti aspetti. Perché sì, è sperimentale ma è di facile fruizione per chiunque (non pensate infatti che sperimentale corrisponda a qualcosa di difficile o strano come le avanguardie del ‘900).
La vicenda prende in esame la vita di Jessica, madre e moglie perfetta che viene messa all’improvviso sotto scacco da un pazzo sconosciuto che comunica con lei solo tramite il telefono. Il misterioso personaggio coinvolge Jessica in un sadico gioco ispirato ai supplizi dei gironi dell’Inferno dantesco e la donna non riesce davvero a intuire chi possa essere l’autore di tanta crudeltà.
Il losco personaggio afferma di appartenere al passato della donna, ma lei sembra non ricordare né appare in grado di uscire da questa assurda situazione di stallo. Peccato che ci siano in ballo anche l’incolumità di suoi marito e dei suoi stessi figli…
Il romanzo scorre via che è una meraviglia. Lo inizi e non puoi smettere di leggere: vai avanti e devi per forza sapere chi sia il pazzo furioso dall’altro lato della cornetta. Lui avanza pretese sempre più malate e tu, povero lettore, sei lì che vuoi arrivare in fondo. Inizi a sospettare di ogni singolo personaggio che compare nella vicenda, finanche nel tuo stesso vicino di casa, quello che saluti ogni mattina sorridendo…
Ma la verità, com’è ovvio, è quella che non ti aspetti, perché in un romanzo simile non poteva mancare il colpo di scena finale. CHIAMATA DALL’INFERNO: da leggere tutto d’un fiato, proprio per scoprire una tensione così profonda da togliere il respiro.
Unico difetto: la vicenda è autoconclusiva e (almeno dal mio punto di vista) non si presta per un seguito.
Peccato. Elisa Averna, ne vogliamo un altro ancora!