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Recensione IL SANGUE DELLA VEGGENTE di Lisa Bilotti

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Lisa Bilotti

IL SANGUE DELLA VEGGENTE

Dark Abyss Edizioni

Cartaceo 13,30 Digitale 2,99

Sono felice di condividere con voi la bellezza rude di questo dark fantasy di Lisa Bilotti. Ambientato in una immaginaria (ma non per questo meno credibile) epoca preistorica, narra la vicenda di un popolo alla prese con una serie di presagi annunciati da Huna la veggente, priva degli occhi ma dotata della facoltà della Vista donatale dagli dei. In un’atmosfera resa in maniera brutale e impietosa, le sorti degli uomini si intrecciano a quelle di divinità per metà antropomorfe e per metà animali. Mord, la Guida del Popolo, fiero ma inizialmente scettico nei confronti dei miti narrati dai padri, dovrà scoprire a proprie spese che i destini umani non possono prescindere dall’apporto divino: la guerra delle genti diventerà anche la guerra di un pantheon intero e in un mondo dove gli dei camminano accanto agli uomini, nulla è scontato… Con una narrazione asciutta (non ci sono mai un aggettivo o un’espressione di troppo), precisa e molto coinvolgente (che mi ha tenuto incollato fino all’ultima pagina, costringendomi persino a fare le ore piccole) Lisa Bilotti traccia un mondo sanguinario, dove il senso di precarietà e la morte non sono tabù ma ineluttabili compagni di viaggio. I sogni e le visoni “di sangue” della veggente, fatte di allusioni più o meno inquietanti, spingono il lettore ad andare avanti, trascinandolo in questa realtà secca e gelida in cui persino i nomi dei personaggi hanno suoni duri e gutturali. Consiglio vivamente di seguire Huna e di ammirarne la forza, nonché i suoi lati meno affabili che la rendono una figura complessa e potente sul piano narrativo. E vi auguro di arrivare fino alla fine, com’è capitato a me, con il desiderio di volerne ancora. E speriamo vivamente che prima o poi ce ne sia.

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